Visita guidata al Palazzo d’Avalos, ex Carcere di Procida

La gestione delle visite al Palazzo d’Avalos di Procida (ex carcere) è interamente organizzata dall’omonima Associazione “Palazzo d’Avalos”.

Costo ingresso al Palazzo:

  • 5 € senza guida
  • 10 € con guida

Orari delle visite:

Gli orari di visita al Palazzo d’Avalos variano in base alla stagione e alle condizioni meteo, quindi è sempre fortemente consigliata al prenotazione.

In linea di massima le visite sono concentrate nella mattinata, durante la settimana solo con guida e su prenotazione.

L’associazione “Palazzo d’Avalos” è molto attiva sui social, aggiornando periodicamente orari e segnalando eventi in programma.

Molto atteso ogni anno è l’appuntamento di agosto l’alba al Palazzo d’Avalos: una speciale visita guidata con colazione aspettando l’alba sul tetto dell’ex carcere.

Per info e prenotazioni:

📞   +39 333 3510701

@davalosprocida

@palazzodavalos_official

Categoria:

La cittadella del Penitenziario mi sembrava una specie di feudo lugubre e sacro: dunque vietato; e non ricordo mai, per tutta la mia infanzia e fanciullezza di esservi entrato da solo. Certe volte, quasi affascinato, iniziavo la salita che conduce lassù, e poi, appena vedevo apparire quelle porte fuggivo.

Elsa Morante, L’isola di Arturo

Visita al Palazzo d’Avalos, ex carcere di Procida

La gestione delle visite al Palazzo d’Avalos di Procida (ex carcere) è interamente organizzata dall’omonima Associazione “Palazzo d’Avalos”.

Palazzo d’Avalos Procida biglietti:

Gli orari e i giorni di apertura sono influenzati da vari fattori, tra cui le condizioni meteo, pertanto è fortemente consigliata la prenotazione attraverso i seguenti canali:

📞   +39 333 3510701

@davalosprocida

@palazzodavalos_official

Dove si trova il Palazzo d’Avalos

L’indirizzo esatto del Palazzo d’Avalos ex carcere di Procida è  Via Salita Castello, 25, 80079 Procida NA

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Il Palazzo Reale

Il punto più alto dell’isola di Procida è costituito dal promontorio di Terra Murata (91 metri sul livello del mare) che deve il suo nome proprio all’imponente struttura del Palazzo d’Avalos.
Come accennato anche nel romanzo di Elsa Morante, Procida nel XVI secolo era feudo della famiglia d’Avalos e nel 1529 decisero di costruire il Palazzo.
La struttura inizialmente è nata come luogo di svago utilizzato principalmente dal sovrano come scenario di battute di caccia.
Solo relativamente di recente, intorno al 1831, con il re Federico II, il Palazzo è stato utilizzato come carcere.

Da Palazzo Reale a carcere

Purtroppo nella conversione da Palazzo Reale a carcere la struttura ha perso affreschi, pavimenti e molti porticati, per dare spazio a celle, stanze di isolamento e ambienti comuni. Le modifiche maggiori sono interne: i grandi saloni suddivisi in ambienti più piccoli, andando a tagliare a metà i caratteristici archi a tutto sesto, che hanno influenzato l’architettura delle case procidane.
Del Palazzo Reale originario restano inalterati il cortile con il pozzo e la facciata in piperno, roccia di origine vulcanica.
Il carcere di Procida resta in attività dal 1831 al 1988. Durante questi anni si sono susseguiti anche personaggi noti tra i detenuti ospitati dal carcere, tra questi il caso più eclatante è sicuramente Romolo Tranquilli, fratello dello scrittore Ignazio Silone (pseudonimo di Secondino Tranquilli), morto da innocente proprio nel carcere procidano.

Struttura attuale del carcere

Il carcere è diviso in cinque sezioni. Soltanto in una le celle erano utilizzate come singole, in tutte le altre all’interno potevano essere presenti fino a 40 detenuti.

Molto suggestive sono le grate delle finestre che affacciano direttamente sul mare, quasi a voler ampliare la sensazione di punizione: riuscire ad ammirare la bellezza, ma non poterla vivere in pieno.

Altrettanto d’effetto è lo studio medico con un rudimentale tavolo operatorio che sembra apparentemente un luogo di tortura, ma dove invece sono state salvate tante vite.

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